Rassegna stampa
Impianto Fotovoltaico Obbligatorio: si può davvero fare? L'opinione di Fotovoltaico Semplice
Il Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, ha proposto di “rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025, e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029. Questo è un piano ambizioso, ma realistico”.
Una decisione in questo senso potrebbe far raddoppiare le installazioni di fotovoltaico entro il 2030, fino a far toccare quota 600 gigawatt di capacità prodotta su tutto il territorio UE.
L’obiettivo è ovviamente ricercare l’indipendenza energetica del vecchio continente, almeno nel lungo termine.
Daniele Iudicone, CEO di Fotovoltaico Semplice, ritiene che l’idea avanzata dall’Europa può essere concretizzata, a patto di contestualizzare il suo campo di applicazione.
«Mentre questa misura può essere applicata fin da subito soprattutto per le nuove costruzioni, ad esempio villette in cui è già obbligatorio installare almeno 1kW, è impossibile prevedere un fotovoltaico obbligatorio per tutte le abitazioni. Per propria natura, gli impianti solari sono trasversali, pensati per adattarsi a ogni tipo di casa ed esigenza specifica, e ciò rende di fatto impraticabile la creazione di impianti standardizzati per tutti. Parliamo, insomma, di un vestito che va sempre cucito su misura».
Che cosa manca all’italia nel fotovoltaico
Nel Piano per la transizione ecologica il governo si è prefissato l’obiettivo di raggiungere 125 GW di capacità rinnovabile entro il 2030, con 1.350 MW di energia solare installati nel 2021 l’Italia cresce poco e lentamente.
«Per aiutare concretamente il nostro Paese a diffondere in modo capillare l’energia pulita fotovoltaica – prosegue Iudicone - è indispensabile proseguire con misure simili al Superbonus, ad esempio un Superbonus energetico, con cui creare un impianto su misura con le proprie batterie di accumulo, in modo da essere utilizzabile anche di sera, senza dover acquistare energia dalla rete. Servono inoltre agevolazioni per famiglie, residenti di villette uni e plurifamiliari, mentre nei casi dei condomini occorre ragionare in termini di comunità energetica: ciò permetterebbe di far ospitare il fotovoltaico anche ad abitazioni al momento più complesse da servire. Per farsi trovare pronti bisogna recepire la direttiva della comunità europea e creare un sistema che sia il più possibile chiaro per imprese e clienti, soprattutto alla luce del Superbonus, una grande misura ma che ha portato difficoltà non indifferenti a tutti gli attori coinvolti. Auspichiamo una linea condivisa che possa favorire questo tipo di operazione su larga scala, indispensabile per garantirsi un futuro energeticamente indipendente. Complici la scarsità dell’energia e gli attuali scenari geopolitici, è ormai inevitabile intraprendere questo tipo di direzione» conclude Iudicone.
Fonte: Energia e Mercato